L’osservazione di Giovanni Falcone mette in luce una gravissima problematica che affligge molte società, specialmente in contesti dove la mafia esercita un’influenza considerevole. È deplorevole e inaccettabile che in tali situazioni le posizioni di potere vengano assegnate a individui che non possiedono né le competenze adeguate né l’integrità morale per ricoprire ruoli di responsabilità.
Questo fenomeno non solo compromette l’efficienza delle istituzioni, ma mina anche la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema. Quando le persone che dovrebbero governare e servire la comunità sono scelte per affiliazioni illecite o per incapacità, le conseguenze possono essere devastanti. Le decisioni prese da chi non è all’altezza possono aggravare la corruzione e il malgoverno, perpetuando un ciclo vizioso di inefficienza e impotenza delle istituzioni.
È fondamentale una vigilanza costante e un impegno collettivo per riconoscere e combattere questi fenomeni. Le istituzioni devono essere sostenute da individui competenti, trasparenti e dediti al bene pubblico. La società civile, i media e le forze politiche devono unire le loro forze per garantire che i posti di responsabilità vengano occupati da persone all’altezza della situazione e impegnate nella lotta contro la mafia e il malaffare. Solo così potremo sperare di costruire un futuro migliore, caratterizzato da integrità, equità e sviluppo sostenibile.