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Politica

CATANIA: IL MISTERO DELLA CITTADELLA GIUDIZIARIA

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L’appalto pubblico per la Cittadella giudiziaria di Catania presenta diverse criticità – alcune più procedurali, altre legate al contesto urbanistico, ambientale e giudiziario.Facciamo un’analisi aggiornata allo stato odierno delle criticità emerse nell’appalto della Cittadella giudiziaria di Catania, con stato lavori, profili legali, finanziari, tecnici e raccomandazioni operative.

I lavori sono in corso ma con ritardi significativi rispetto al cronoprogramma iniziale: la consegna prevista è stata più volte rimandata (da primavera 2025 a date successive) e ora le stime realistiche parlano di uno slittamento che porta il completamento oltre la fine del 2025, con ipotesi di chiusura attorno a metà-fine 2026.

I ricorsi al TAR che avevano contestato aspetti urbanistici e procedurali sono stati respinti in varie fasi (sentenza TAR 2023 sul merito; altri provvedimenti e pronunce sono ancora presenti nella giurisprudenza amministrativa fino al 2025). Questo ha in larga misura sciolto l’incertezza di natura giudiziale ma non ha eliminato gli effetti pratici, ritardi, sospensioni, oneri di difesa legale.

Durante i lavori, invece, si sono rese necessarie perizie e varianti che hanno inciso su tempi e costi. Ci sono fonti che segnalano correzioni alla stima della natura della scogliera, ma interventi aggiuntivi che hanno richiesto proroghe e stanziamenti integrativi, segno che il progetto non risulta adeguato.
Il progetto è finanziato con fondi FSC/Patto per lo Sviluppo e formalmente risultano atti di liquidazione e ridestinazione e accertamenti anche nel 2025, segno che ci sono stati adeguamenti contabili (dovuti?) e di impegno risorse durante il 2025.
Il rischio concreto consiste negli aumenti di costo per varianti e allungamento delle tempistiche; occorre verificare se sono previste coperture aggiuntive o se gli extra rientrano nelle risorse già stanziate.

La discussione sulla perdita/gestione del verde e sul rapporto col fronte mare persiste tra stakeholder e associazioni; anche se le contestazioni giudiziali finora sono spesso state respinte. È la percezione cittadina che rimane l’elemento critico che può generare pressioni politiche e nuove istanze.I principali fattori che oggi ritardano il progetto sono soprattutto le varianti tecniche di progetto, la gestione dei subappalti , e procedure amministrative per liquidazioni e proroghe, le attività di coordinamento per la sicurezza in cantiere. Tutte le testate locali indicano che, pur procedendo, il cantiere “va a rilento” rispetto alle aspettative.

Pressione politica e comunicazione per ritardi prolungati possono tradursi in forti contestazioni politiche locali, riguardanti i vincoli sismici e tecnologici, che aumenterebbero la sicurezza complessiva, ma anche complessità e costi d’installazione e collaudo.

La documentazione regionale del 2025 mostra che si stanno effettuando atti di liquidazione e nuovi accertamenti per l’intervento, è la prova che la governance finanziaria continua a intervenire per assorbire gli aggiustamenti non preventivati.

Anche qui è necessario un piano di trasparenza e rendicontazione, come la pubblicazione dei SAL periodici, le spese sostenute per varianti e lo stato dei subappalti, per ridurre i sospetti di combine improprie.
Oltre che una revisione stringente delle varianti, per cui bisogna con tempestività istituire un tavolo tecnico (stazione appaltante, progettisti, impresa, Genio Civile, collaudatori) per valutare solo varianti strettamente necessarie e limitarne l’impatto economico e temporale, con controllo permanente sulla catena degli approvvigionamenti, monitorare materiali critici e scadenze fornitori per ridurre ritardi in cantiere e controllare le diverse dotazioni tecnologiche, non sempre necessarie, prima della consegna parziale e definitiva.

Occorre, per essere trasparenti, una comunicazione pubblica proattiva, per aggiornare la cittadinanza su spazi pubblici, verde, fruibilità di parcheggi, mobilità e tempistiche realistiche, questo per evitare fratture sociali, così da mantenere un attento  presidio legale mirato, per evitare, nuove sospensive che possano bloccare le fasi critiche oltreché traffici oscuri.

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