
La lettura è cruda, ma realistica. E proprio per questo va detta senza infingimenti. In Sicilia l’UDC rischia di diventare il contenitore dell’indifferenziata politica, non un progetto, non una visione, ma un contenitore tecnico dove far confluire ciò che altrove non trova cittadinanza. L’eventuale approdo della Nuova DC di Totò Cuffaro renderebbe l’operazione ancora più esplicita, i voti da una parte, il simbolo dall’altra.
Cuffaro oggi ha un dato incontestabile un pacchetto di consenso reale, territoriale, organizzato, riconoscibile. Piaccia o no, porta voti. L’UDC siciliano, invece, ha un altro asset: il marchio, la collocazione, la spendibilità formale nei tavoli regionali e nazionali. Ma zero voti. Zero radicamento elettorale autonomo, zero trazione politica.
L’incastro è evidente, Cuffaro offre i voti, L’UDC offre il simbolo, così la politica si riduce a ingegneria elettorale Il problema non è solo morale o simbolico. È strutturale. Perché un partito che vive solo come guscio giuridico diventa inevitabilmente un non-luogo politico, dove finiscono ex democristiani senza più casa, amministratori in cerca di collocazione, classi dirigenti logore che sopravvivono cambiando insegna.
Altro che centro moderato. Qui siamo al centro di raccolta. E c’è un rischio ulteriore che questa operazione venga venduta come “ricomposizione cattolica”, “ritorno della tradizione”, “area dei responsabili”. Retorica. In realtà è una somma di debolezze, non una sintesi politica, ma istinto di sopravvivenza dopo le affermazioni di Schifani nel corso dell’incontro con la stampa per gli auguri di fine anno: «Non ho estromesso due assessori ma un partito».
La verità è semplice e scomoda, senza voti, il simbolo è carta intestata, senza progetto, i voti sono solo moneta di scambio. Se l’UDC siciliano accetta questo ruolo, rinuncia definitivamente a essere partito e si consegna alla storia come strumento del trasformismo isolano.
Se Cuffaro, dopo la morte politica, accetta l’operazione, certifica che il consenso può ancora essere riciclato, ma non rigenerato. In Sicilia, quindi, non nasce una nuova DC. Nasce, semmai, come detto, un equilibrio di sopravvivenza. E l’elettore? Ma che importa.