
È il 26 giugno di due anni fa. Gli investigatori stanno intercettando il telefono dell’assessore Amata. Amata risponde alla telefonata del collega di giunta Falcone, che manifesta contrarietà per la rescissione da parte dell’assessorato al Turismo dei contratti con gli albergatori che avevano aderito all’iniziativa See Sicily, come riportato dalla stampa.
“A noi contestano anche cinquecentomila euro, poi se Falgares (Dirigente Generale per la gestione dei fondi europei) , invece, mette in campo un affidamento diretto di diciassette milioni per l’assistenza tecnica, senza fare una gara, quella invece è una cosa normale…”, dice Falcone.
“O se mettiamo in campo l’assistenza tecnica affidata per circa altri cinquecentomila euro all’impresa di Baccei (a una società riconducibile ad Alessandro Baccei, ex assessore regionale all’Economia nel governo Crocetta, come scrive la GdF), quella è una çosa naturale…”, risponde Amata: “Nooo”.
E Falcone prosegue: “Altri due milioni di euro per un’altra assistenza tecnica a uno di Palermo, e capisci qual è…”. Amata: “Ed è normale”. Falcone conclude: “È normale”. Certamente c’è di più tra le pieghe nebulose delle Regione. Si guarda il dito ma non la luna.