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Politica

🐸 Paternò immobile: il sondaggio d’agosto scuote la città

Pubblicato

il

di FRANCESCO FINOCCHIARO

Prescrizioni d’uso: Prima leggere poi commentare

L’estate sospesa

Nella calda estate paternese, in quell’atmosfera di sospensione, che spegne ogni battito d’ali; tutto sembra sparire sotto il sole.
Le strade deserte, i negozi chiusi, gli alberi tagliati, l’asfalto rovente e l’acqua che manca dalla case della gente.
C’è chi ruba le pietre dalle strade, chi le smonta dai terrazzamenti; c’è chi spegne i sogni dei ragazzi inventando fiabe impossibili.
La cittĂ  si sveglia assonnata, si trascina tutto il giorno e non trova pace la notte.

Agosto è un mese terribile, questo luogo si svuota come per magia, i suoi abitanti emigrano altrove, tranne il suo malessere che rimane impigliato nelle case, appiccicato sulla pelle di chi rimane senza un filo d’aria.

Un sondaggio inatteso

In questa condizione di imperturbabile staticità, dove ogni cosa è rimandata a dopo, oltre l’autunno, spariglia il campo un sondaggio all’improvviso, proposto senza avviso, come una festa spontanea di paese, come i fuochi d’artificio nella notte di San Lorenzo.
Nessuno sapeva, nessuno aspettava.
Come quelle musiche che all’improvviso invadono l’aria, con note dirompenti ad alto volume, nei vicoli del centro storico di Napoli.

Un sondaggio senza testa, una domanda impronunciabile: quale nome tra questi proposti, potrebbe meritare di essere il prossimo sindaco della città di Paternò?
Paternò, scegli il sindaco del futuro.

Proposto da QTS Magazine, grazie a una piattaforma specializzata in sondaggi online.

I nomi in gioco

Il sondaggio propone di scegliere tra una rosa di nomi – dieci – divisi in due aree politiche, da una parte i progressisti e dall’altra i conservatori.
Uomini e donne, esperti e novelli. Conosciuti dal grande publico e giovani alle prime armi.
Un elenco improvvisato che tiene conto delle voci ricorrenti, del chiacchiericcio sotterraneo, del detto e non detto.

I nomi di questo primo sondaggio sono: Salvo Panebianco, Gianfranco Romano, Alfio Virgolini, Maria Barbara Benfatto e Agata Marzola, poi, Giancarlo Ciatto, Maria Grazia Pannitteri, Martina Ardizzone, Gianbattista Caruso e Tommaso Rao.

Oltre il voto

Ma le elezioni a sindaco sono lontane – forse vicine – e il sondaggio rimanda ad altro, cerca di stimolare una riflessione e per quella invece i tempi sono maturi.

Le democrazie hanno bisogno di nuovi modelli, di rinnovare quel processo decisionale che determina l’elenco dei candidati, dei rappresentanti della gente.

Spesso, l’elettore viene messo di fronte a un fatto compiuto, deve scegliere da un elenco precostituito dai partiti, o meglio dai suoi dirigenti apicali. È comunque una forma matura di democrazia ma l’astensionismo di questi anni impone una riflessione seria.

Si tratta di scegliere se agire secondo la logica della partecipazione o della cooperazione. Partecipare significa condividere scelte già fatte. Cooperare, invece, definisce un’azione comune tra le parti che insieme agiscono per raggiungere uno scopo.

Tra curiositĂ  e panico

Il sondaggio provoca in questa direzione e fa centro.
Prima imbarazza, poi indispone, dopo incuriosisce e provoca ansia da prestazione.
Dopo le prime risate sulla spiaggia, arriva la consapevolezza che comunque definisce qualcosa: gerarchie, classifiche, sorprese.

Panico tra gli addetti ai lavori con reazioni differenziate. Qualcuno è aggressivo e altri minimizzano.

Cosa dice davvero il test

Non è la misura delle cose, non determina vittoriosi e sconfitti, non individua nessun candidato.
Ma, spiega alcune cose che non erano visibili a occhio nudo.

Per esempio che l’elettorato che partecipa al test predilige le nuove proposte, che la parte femminile è in ascesa, che la presenza mediatica è premiata, che gli schemi precostituiti possono essere smentiti.

Il test ha dei limiti, per esempio non permette di inserire nuove proposte e chissĂ  cosa sarebbe successo? ChissĂ  quali altri nomi sarebbero stati proposti.

Progressisti e conservatori sono quasi in equilibrio, anche sulla differenza di genere c’è un certo equilibrio.
La gente non ha scelto il sindaco del futuro ma ha individuati livelli differenziati di popolaritĂ .

In nessun caso il nome era accompagnato da un’idea di città. La gente sceglie secondo logiche fluide, mutevoli, imprevedibili.

Democrazia, partiti e popolo

Basta un’esposizione mediatica che cavalca la protesta per balzare in vetta, forse i miti e i gentili sono più svantaggiati in questo tipo di test.
Come non possiamo valutare il rapporto tra preferenze e competenze e non dimentichiamo che le figure apicali hanno un ruolo determinante per la scelta finale.

Non è un limite democratico ma un correttivo. Come per Sanremo, c’è il premio della critica e quello della giuria popolare. Infatti la politica deve sempre mediare tra il “furor di popolo” e le ragioni di partito.

Se uno delle due prevalesse sull’altro, corriamo il rischio di avere o “barabba” o il “tiranno” a governare la città.
Quindi meglio cooperare tra gli elettori e i dirigenti di partito.

Una fotografia della cittĂ 

Il sondaggio, quello d’agosto, quello di QTS Magazine, restituisce quindi una fotografia istantanea di questo momento.
Non vincitori e perdenti ma un elenco di possibili candidati, che vengono riconosciuti dalla gente.

Nei prossimi mesi e forse anni, sarà interessante rimisurare e implementare questo gioco d’agosto. Forse più seriamente, magari è una formula nuova per gestire le primarie, in maniera trasversale, libera e più matura.

La presenza di tutte le aree politiche è una novità in questo senso. Certamente non è una certificazione di merito ma la misura di una tendenza.

I segnali per il futuro

A leggere i risultati parziali di oggi, possiamo dire che:
– la città di Paternò è pronta per un cambiamento,
– per figure femminili apicali e non subalterne,
– per l’innesto di giovani,
– per la necessità di maggiore qualità dei profili individuati.

La gente non sta cercando un “messia” ma una squadra affidabile e credibile. Una squadra che sia con la gente e nello stesso tempo vicina alle segreterie di partito.

Autunno di sorprese

Il sondaggio può aver sorpreso in prima battuta, forse illuso o deluso qualcuno, ma rimane pur sempre uno strumento di confronto, di ascolto e di riflessione.

Quindi restiamo in attesa degli ultimi dati e come per Vasco Rossi al Sanremo di qualche anno fa, occhio agli ultimi, alle novità inattese e alle vittorie preannunciate.

La partita si gioca in un altro campo. In cittĂ  con la gente, per le strade.

Vince chi incarna meglio i bisogni di una città che non brilla piÚ da molto tempo. Vince chi è onesto con gli elettori, chi, da settembre 2025, si rimbocca le maniche per costruire un progetto politico innovativo.

Chi aspetta la spada sulla spalla, potrebbe restare deluso.
Il sondaggio è chiaro. Nessuno può dire di aver già vinto a tavolino.

E chissĂ  quante sorprese ancora in questo fine anno. Ci aspetta un autunno fatto di colpi di scena.

Il profilo di candidato che esce fuori dal questo test è: nessuna preclusione di genere, competente, innovativo, determinato, cooperante, impegnato ideologicamente e socialmente.

Tu chi vorresti come sindaco? Aspettiamo la fine del sondaggio e tutti a votare, anche per chi è sotto l’ombrellone.

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