
NOTA STAMPA.
INDIGNAZIONE A INTERMITTENZA E MEMORIA CORTA.
Al contrario del PD paternese, siamo noi stupiti dalle sue esternazioni che affida ai social per mostrare la propria “indignazione”, in relazione alle notizie giornalistiche che hanno come bersaglio, della “macchina del fango”, il Presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, esponente di Fratelli d’Italia in Sicilia, tra l’altro cittadino del nostro territorio.
Mettere sullo stesso piano le vicende di voto di scambio politico-mafioso che stanno asfissiando la città di Paternò e che vedono protagonisti figure apicali dell’amministrazione e la chiamata di un pentito ammesso al programma di protezione e quindi ritenuto credibile dai magistrati dopo i dovuti riscontri, risulta essere blasfemo. Mettere in relazione i due aspetti, descritti da alcune testate giornalistiche su “presunti” favori ricevuti dal Presidente dell’Ars, ancora nella fase delle indagini preliminari, e la vicenda di voto di scambio politico-mafioso, dove sono stati rinviati a giudizio i protagonisti, tutto ciò ci sembra oggettivamente un fuori scala.
Ma d’altronde abbiamo più volte registrato la necessità da parte di questa sinistra di demonizzare Fratelli d’Italia a Paternò, a tutti i costi e per ogni tipo di criticità, ritenendolo l’unico ostacolo per la loro presa di potere. Una sinistra che preferisce nascondere le responsabilità passate e recenti, anche, dei suoi protagonisti, una sinistra che preferisce evocare il “lupo nero” invece di proporsi con idee e progetti concreti.
Ci stupisce l’amnesia di cui soffre questa sinistra che dimentica le vicende dell’ex Presidente del Consiglio Comunale, Filippo Sambataro, organico all’esperienza politica dell’imputato Nino Naso. Ci lascia basiti come lo stesso partito, oggi, senta la necessità di puntare il dito, come ha fatto, verso esponenti di Fratelli d’Italia sul caso Salinelle, per esempio, invece di perseguire la verità, e individuare gli autori di un disastro ambientale.
Sulle risorse impegnate dal Presidente dell’Ars e dalla Fondazione Federico II, desideriamo ricordare a questa sinistra – contraddittoria – che tali risorse sono state impegnate per sostenere attività culturali, eventi, ricerche, studi e artisti, del territorio, che non avrebbero avuto alcuna possibilità di esistere. Desideriamo ricordare che la c.d. “discrezionalità” è prevista proprio per queste attività che rispondono al pregio artistico, al contrario di altre risorse che avrebbero bisogno di bandi più complessi e di evidenza pubblica. Ci siamo capiti.
Ricordiamo a tutti, anche alle sinistre smemorate, che le risorse impegnate per la città di Paternò sono state concesse a innumerevoli operatori di ogni orientamento, per promuovere Sofonisba Anguissola, dedicando fondi al restauro di monumenti, promuovendo le pubblicazioni di libri sulla storia e la tradizione della città, per la festa di Santa Barbara, Pasqua e tanto altro ancora, per dare alla città prestigio e risonanza regionale. Come, peraltro, è stato fatto anche per le tante altre realtà comunali in Sicilia.
Desideriamo suggerire a queste sinistre scomposte e divergenti di approfondire le incongruenze ideali sul piano dello sperpero di risorse in città, evitassero di “mirare” il bersaglio oggi più comodo, si concentrino di più verso chi amministra, verso chi percepisce incarichi senza bando, anche se questi sono compagni di un viaggio politico oggi terminato (?). Tranne che sono felici della situazione nella quale versa la città.
Le sinistre, non li abbiamo viste sul campo, con fatti e concretezza, a intervenire sullo scandalo dei contratti di quartiere, nemmeno sulle misteriose anomalie sulla gestione degli interventi nella zona Ardizzone, sul piano delle cooperative edilizie (del nono comparto) e delle opere pubbliche mai finite, e infine sulla mancanza di strumenti di pianificazione urbana (piano regolatore-PUG) per la redazione del quale non sono state richieste nemmeno le risorse messe a disposizione dalla Regione, come hanno fatto e ricevuto altri comuni vicini a Paternò.
Mai pervenuti! Ma a chi conviene tutto questo? Non certo alla città. Di contro appaiono oggi in occasione di presunti scandali giornalistici, ancora in fase di indagine preliminare, che interessano gli avversari politici del momento.
Mario Catone
Presidente Osservatorio Politico Catania
via L. Rizzo 18 – 95131 Catania