L’intervento in Aula di Cateno de Luca: “Presidente Galvagno, lei ha il diritto di rimanere in silenzio, qualunque cosa dirà potrebbe essere utilizzata contro di lei, siamo in una situazione in cui l’avviso di conclusione delle indagini lei non ce l’ha e quindi non ha la disponibilità delle carte. Stanotte non ho dormito, ho dovuto guardare qualche titolo di giornale e ho rivissuto il mio calvario giudiziario durato ben 14 anni. Mi è venuto in mente come mio figlio ha scoperto del mio primo arresto, mi sono tornate in mente tutte le pietre scagliate dai leader dei partiti politici, mi è venuto in mente il processo che subito io e la mia famiglia e anche le carte che non erano nella mia disponibilità ed erano pubblicate sui giornali. Questa è una fase molto delicata, bisogna avere fede. Questo sono stato assolto mi sono stati riservati dei necrologi nei giornali, dei piccoli spazi. Mi permetto di dire che lei oggi non deve dare conto a questo parlamento e lo ha detto bene nel suo intervento. Lei di fronte alla legge è un cittadino come gli altri e quindi è in quel contesto nel quale ha chiesto di essere sentito che deve dare conto a chi ha aperto dei procedimenti nei suoi confronti. Io sono stato oggetto di anni di pedimanenti e intercettazioni e ho subito la decontestualizzazione delle intercettazioni sbattute sui giornali. Sto sempre attento agli sciacalli, che approfittano di queste dinamiche per potersi mettere in mostra e ho sempre sfidato chiunque. Concludo con un invito, quest’aula non si può trasformare in un’aula di tribunale e il dibattito politico e confronto non può essere avvelenato da questi atteggiamenti che minano la democrazia, è una invasione di campo, una mancanza di rispetto della magistratura, che mi ha sottoposto ai procedimenti e mi ha assolto. La terrò presente nelle mie preghiere perché questi sono i momenti nei quali l’uomo e la sua famiglia ha la necessità”
L’intervento in Aula Giuseppe Lombardo (Grande Sicilia): “Oggi è una giornata surreale, mai avevamo immaginato che una seduta d’aula fosse dedicata a un dibattito che coinvolge il massimo livello della rappresentanza parlamentare siciliana, è fortemente meritevole la disponibilità di Galvagno. Una pressione mediatica che ha superato i confini della libera informazione e della tutela del diritto alla difesa dell’indagato, per salvaguardare la dignità e la reputazione dell’indagato, prima del politico c’è la persona, la cui dignità va tutelata nella sua interessa. A maggior ragione se si tratta di un indagato, prima che l’indagine sia chiusa. Io penso che noi abbiamo l’obbligo di riportare la cornice nello Stato di diritto, anche nei riguardi della magistratura, verso la quale riproponiamo la massima fiducia. Noi siamo tra coloro che chiedono due passi in avanti per incoraggiarla ad andare avanti in questa strada”.