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Politica

LA MORTE ANNUNCIATA DEL PATERNÒ CALCIO

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Il problema più serio non è esclusivamente l’iscrizione al campionato. Ci riferiscono che vi sono state alcune cordate che hanno interloquito col presidente del Paternò Calcio Mazzamuto e che non hanno concluso dopo un sopralluogo allo stadio e avendo saputo dell’inagibilità dello stesso e che  la squadra avrebbe giocato altrove, si sono ritirate.  Per cui cerchiamo si essere seri e dire le cose come stanno. Una domanda sorge di default, cosa ha fatto l’amministrazione, a partire da Graziella Ligresti, in tanti anni per ovviare a questo problema? Dov’è finito il progetto della cittadella dello sport interamente finanziato dai fondi di Italia ’90, allocata a nord della zona Ardizzone?

Così scrive l’ArchiStar sulla questione stadio.

«Area sportiva- commerciale. Zona Inessa-Acquedotto romano. Recuperiamo la cava dismessa e realizziamo un progetto di rigenerazione ambientale attraverso un impianto sportivo-commerciale alla scala territoriale. Innestato nella mobilità pubblica a servizio delle aree archeologiche. Direttamente connesso con la Superstrada, Ragalna, l’Etna e il fiume .

Che poi era l’idea originale degli anni ‘90 poi abbandonata per costruire un campo provvisorio sopra le Salinelle (ops). La Politica di quegli anni aveva una visione, oggi molto meno. Si dovrebbe riparlare di questa idea con le opportune modifiche (+area commerciale). Senza una visione non si va lontano».

 

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