Connect with us

Politica

PUG Catania: un atlante di idee per ridisegnare il futuro della città metropolitana

Pubblicato

il

di FRANCESCO FINOCCHIARO.

La città di Catania si interroga sul proprio futuro. Lo fa attraverso un confronto istituzionale e partecipativo, coinvolgendo i principali attori del territorio: rappresentanti del mondo turistico, culturale, commerciale, industriale e ambientale. Tutto ciò confluirà nel nuovo PUG – Piano Urbano Generale, lo strumento di pianificazione urbanistica che sostituirà l’ex PRG.

Non si tratta soltanto di tracciare nuove linee sulla mappa urbana, ma di ripensare l’identità stessa della città, in una fase storica caratterizzata da transizione ecologica, mutamenti climatici, evoluzione tecnologica e nuovi bisogni sociali. Il PUG non è solo un atto tecnico, ma un patto etico per la “cura della casa comune”.

Un’identità policentrica: Catania città metropolitana

Le trasformazioni avvenute negli ultimi 64 anni (1961-2025) hanno ridisegnato la natura urbana di Catania. La città non è più un centro chiuso, ma una metropoli diffusa che ingloba oltre 800.000 abitanti. Un sistema policentrico, poroso e in espansione verso nord e ovest, con una mobilità metropolitana che ne testimonia la complessità.

La visione amministrativa e tecnica imposta dai perimetri normativi rischia di risultare inadeguata se non si considera l’insieme di relazioni e flussi che caratterizzano il nuovo metabolismo urbano. Catania è nodo strategico tra Malta, Reggio Calabria, Palermo e Trapani, e il sindaco Enrico Trantino ne è il punto di convergenza amministrativa.

Dalle periferie alle polarità: una città fatta di reti

Ospedali, centri commerciali, università, musei e mercati popolari disegnano una nuova morfologia urbana. Sono saltati i recinti simbolici come via Plebiscito o Corso Italia: oggi Catania è una rete di città. Il rischio è quello di collassare il centro storico sotto il peso di 800mila abitanti più i turisti. Servizi, mobilità, accoglienza e sicurezza sono le nuove sfide urbane.

Una città da 15 minuti, fatta di connessioni

Si immagina una mobilità integrata e sostenibile: pedonale, ciclabile, ferrata e carrabile, secondo il modello della “città dei 15 minuti”. Una rete identitaria e accessibile, in grado di aggregare anche le polarità più periferiche. Una visione che supera lo zoning tradizionale e promuove la stratificazione virtuosa tra mobilità, cultura, commercio, verde e sanità.

Architettura come opportunità, non come ornamento

Dal punto di vista morfologico, serve pensare alla verticalizzazione intelligente, per liberare suolo e generare spazio pubblico e verde urbano. Premialità urbanistiche, qualità architettonica, sostenibilità ambientale ed economica dovranno essere la base per un nuovo “fair play” urbanistico, coinvolgendo i privati attraverso concorsi d’idee e pratiche collaborative.

Non solo visione: servono azioni concrete

L’auspicio è che i contributi raccolti nei tavoli partecipativi non restino letteratura tecnica ma si traducano in azioni strutturali. Sicurezza sismica, gestione delle acque, permeabilità dei suoli, bellezza dello spazio urbano, benessere sociale e sostenibilità devono essere le fondamenta concrete del nuovo PUG.

Una domanda aperta: recinto, porta o torre?

La città è un recinto da difendere, una porta da attraversare, o una torre da abitare? È su questa domanda, più simbolica che tecnica, che si gioca il futuro della Catania metropolitana. E rispondere ad essa, significa fare un passo avanti.

Sondaggi