Connect with us

In primo piano

C’è Posta per Te. Lettera di un cittadino non comune

Pubblicato

il

Spett.le QTSICILIA,

Ogni parola che scrivete è un frammento di verità che abbatte ogni muro, ogni immagine che rappresentate è una spada che penetra e si imprime in quelli che ci fanno vivere il disagio. Aiuta conosce la stessa aria, lo stesso odore, lo stesso rumore sordo della prepotenza e lo stesso silenzio degli infingardi che pesa su tutti noi.

Certa politica, che dovrebbe essere madre, si comporta come una matrigna distratta, lasciandoci come “gatto in tangenziale” che ha poche speranze. Eppure, in questi scatti amari di una fotografia a volte crudele che voi ci omaggiate con precisione tempestiva, io vedo anche un’urgenza che ci chiama: trasformare la nostra condizione da condanna muta a testimonianza viva, perché anche nel vuoto dell’estate politica, la speranza che alimentate è la nostra unica risorsa non confiscabile.

Il passaggio delle buone prassi, e anche gli errori, di uomini ammodo che hanno avuto potere, responsabilità e governo della cosa pubblica, non può e non deve essere reso vano. Sarebbe un inutile errore, un fallimento di noi stessi e del Paese. E se questa caduta non si trasformasse in motivo di rinascita, dove la legge dell’uomo spesso si ferma sulla soglia della misericordia, qualcuno continua a passare. Passa un bicchiere d’acqua condiviso, una parola detta al momento giusto, una mano, non solo materiale, che possa impedire di mollare.

La politica vera non si fa soltanto nei palazzi. La politica vera è quando aiuti, come voi fate, chi non ha voce, quando difendi chi nessuno difende, quando rifiuti di voltarti dall’altra parte. La politica che ha abbandonato tutto ciò si è dimenticata che la dignità è un diritto inalienabile.

Ma chi oggi sviene considerato mendicante, dal potere, ma che ha meritato di stare  ai vertici di quella società ormai tramontata,  avrebbe potuto essere il ponte tra questi due mondi. Perché un ponte è utile solo se qualcuno, prima o poi, decide di attraversarlo.

Non ti nascondo che anch’io mi chiedo dove trascorrerà le vacanze la politica. Ma so che la vera domanda è un’altra, quando e se la politica tornerà ad essere madre e non solo matrigna; quando  saprà guardare il cittadino non come scarto, ma come persona?

Continuate a scrivere. Continuate a raccontare. Io continuerò a leggervi e a rispondervi. Perché se la politica ha preso ferie, la nostra/vostra coscienza e la nostra/vostra attenzione  non chiudono mai. Perché non dobbiamo solo avere speranza dobbiamo noi essere apostoli di speranza, perché la speranza è cosa buona e come tutte le cose buone, alla fine vince sempre.

Lettera firmata

Sondaggi