
Trantino e la sua giunta hanno annunciato solennemente la volontà di “evitare del tutto l’uso dell’auto, almeno in centro” per rendere la città più vivibile, zone a traffico limitato (ZTL), chiusure di vie e piazze al traffico automobilistico nel centro storico di Catania. A seguito del progetto di pedonalizzazione dell’area del Castello Ursino, l’amministrazione ha imposto il divieto di transito auto in alcune aree nel centro storico.
Ma ci sono anche atti che vanno in un’altra direzione contrapposta. Infatti è di questi giorni la notizia che è stato approvato un nuovo parcheggio multipiano in via Sturzo, che aumenterebbe la disponibilità di posti auto nel centro: “oltre 300 posti auto” previsti. Nel documento del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) si segnala che nelle aree centrali sono già previsti parcheggi “destinati alle aree centrali (gestiti dall’AMTS)” per un totale di centinaia di posti auto.
Perché può sembrare una contraddizione?
Da un lato, l’obiettivo dichiarato è “meno automobili” nel centro, più pedonalizzazione, decoro e mobilità alternativa. Dall’altro, la costruzione di nuovi parcheggi – soprattutto centrali – che potrebbe in teoria favorire l’ingresso delle auto nel centro urbano, rendendo più facile parcheggiare e quindi incentivando l’uso dell’auto privata.
In urbanistica e mobilità, infatti, è noto che aumentare l’offerta di parcheggio tende a generare più domanda (effetto “attrazione”) che potrebbe produrre una reale riduzione del traffico, se questo, fatto con una progettualità omogenea e non a macchia, ma dove serve.
Alcuni elementi vanno chiariti. Quanto sarà realmente limitato l’accesso al centro? Quanto funzioneranno le ZTL, i controlli, le restrizioni per veicoli non autorizzati?
La funzione del nuovo parcheggio multipiano in via Sturzo è pensato come parcheggio di interscambio (cioè lasciare l’auto e proseguire con trasporto pubblico) o come parcheggio che agevola l’entrata nel centro per fare acquisti e comunque sostare per ore? Come viene gestito il trasporto pubblico e la mobilità alternativa (metro, bus, bici, camminata), oggi carente, per rendere realistica la riduzione dell’auto?
E poi c’è da dire che a fronte della programmazione di nuovi parcheggi (iniziativa che apprezziamo) perché l’amministrazione rimane sorda con alcuni di questi già approvati, contrattualizzati e con consegna dei lavori effettuata, ma poi misteriosamente, da anni, bloccati senza motivo, senza un provvedimento formale? E per i quali si potrebbero aprire richieste per danno emergente e lucro cessante, alle quali, anche questa amministrazione non si sottrerebbe certamente.
Tutto ciò si configura però in un quadro desolante (abbiamo sfornato articoli e sondaggi al proposito) sottolineato pubblicamente anche da una moltitudine impressionante dai cittadini, che soffrono incredibilmente il problema e che si esprimono senza nessuna riverenza nei confronti del sindaco. Attenzione però, potrebbe venire anche alle mani se lo facciamo innervosire.