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PATERNÒ: OPERAZIONE RAMAZZA, MA NON BASTA ANCORA

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La commissione prefettizia avvia le prime operazioni di bonifica istituzionale. È notizia di queste ore la revoca del Nucleo di Valutazione, l’organismo che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire trasparenza e qualità dell’azione amministrativa, con la valutazione di funzionari ed impiegati. Una scelta doverosa, considerato che si tratta di incarichi fiduciari. che nel tempo sono diventati di fatto posizioni para-politiche, valutazioni spesso collegate a equilibri da manuale cencelli che a merito e competenze.

La decisione dei Commissari appare un segnale forte. Si intende iniziare a recidere quei legami opachi che negli anni hanno trasformato alcuni organismi di controllo in strumenti di legittimazione politica-elettorale. Non è un caso, che il Presidente del Nucleo fosse lo stesso da più amministrazioni, una continuità anomala che racconta molto più di quanto possa sembrare. Perché se un ruolo teoricamente tecnico sopravvive immutabilmente a tutte le nuove giunte, nuovi sindaci e nuovi assetti politici, il sospetto di un sistema di relazioni impermeabile al cambiamento diventa quasi certezza. “A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si indovina”. Non sarà per caso parente di qualche ex consigliera uscente che nell’ultima consiliatura gli ha consentito la traversata nel deserto?

Eppure, proprio mentre si smantellano queste strutture “parallele”, enti che hanno contribuito al disastro cittadino, un’altra anomalia rimane clamorosamente intatta. Il Presidente dell’AMA, la partecipata più discussa della città, non si è ancora dimesso, malgrado l’invito a farlo e ancora la Commissione non ha proceduto alla sua revoca. Un silenzio istituzionale difficile da interpretare, soprattutto alla luce delle criticità che negli ultimi anni hanno coinvolto l’azienda. Conti in sofferenza, disservizi idrici continui, mancanza di trasparenza, con il proprio sito web mai aggiornato, bilanci ballerini e l’assunzione di personale, tramite agenzia interinale, molto, troppo particolareggiata. Insomma una gestione spesso percepita come un fortino politico nebuloso, più che come un ente del servizio pubblico.

 

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