
Sussuri e grida. Ci contatta un amministratore per sfogarsi e ricostruire le verità nascoste. Ecco la narrazione che ne viene fuori.
Il pretesto iniziale è stato i “costi della politica”.
Il Sindaco, verosimilmente su impulso dell’odiata “Vespa Regina” che sussurra all’orecchio di Naso e lo influenza negativamente, la quale affermava qualche tempo fa, con supponenza, che avrebbe annientato il consiglio comunale che ritiene un semplice orpello inutile e fastidioso. Il sindaco, quindi, invia alla Prefettura e all’Assessorato Enti Locali, una nota che, tra le righe, spinge alla riduzione delle riunioni delle commissioni per “contenere i costi”. I consiglieri costano troppo, questo il refrain nasista.
Costruzione del “caso abuso”:
Il Segretario generale manda all’Assessorato un elenco delle commissioni dei consiglieri, suggerendo che vi è un potenziale abuso. L’effetto indotto è stato legittimare il controllo esterno per mettere pressione politica sull’intero consiglio. L’Assessorato risponde di “avviare gli opportuni controlli”. Così che l’Amministrazione Naso, si dà una base “formale” per muoversi contro i consiglieri. Arrivando al blocco dei pagamenti solo per loro. Ma non per sindaco e Giunta, che incassano regolarmente le indennità. Solo per i consiglieri scatta il congelamento dei gettoni.
Motivo addotto: cinque consiglieri e un assessore, residenti fuori che avevano avuto rimborsi carburante “devono restituire le somme ricevute indebitamente”. Così che si usa questa vicenda che riguarda pochi per condizionare tutti. I sei si accordano per la restituzione/ri-allineamento. Per cui se lo scopo fosse stato davvero “regolarizzare” le posizioni, i pagamenti sarebbero dovuti ripartire. Invece no!
Si sposta il bersaglio, adesso il caso sono tributi locali. In quanto “alcuni consiglieri e un assessore non sono in regola con IMU/TARI, Solo per quelli residenti a Paternò. Ma non è dato sapere se i consiglieri “fuori sede”, con residenza in altri comuni contigui, sono anch’essi tutti in regola. Da aggiungere pure che in questa “disamina attenta” che il segretario ha fatto, non risultano considerati altri tributi, come le multe e i mancati pagamenti all’Ama, per esempio. Bisognerebbe sapere chi dei consiglieri ha regolarizzato prima dell’avvio del procedimento per capire chi sono veri i bersagli del sindaco.
Cambio di pretesto per prolungare il blocco “punitivo” (oggi 5–6 mesi), continuando a tenere cassa, che potrebbe servire per altri scopi, come per il reperimento delle aule scolastiche, e per punire politicamente chi non era stato avvisato del controllo.
Morale del quadro: Si parte da un frame politico (“costi”) si crea un “caso abuso”, si ottiene il paravento dei controlli, si congela il pagamento dei gettoni usando prima i rimborsi carburante di sei persone, poi presunti debiti tributari di alcuni consiglieri, chiaramente scomodi al sindaco.Tanto, Naso e i componenti della giunta percepiscono regolarmente le indennità.
La sequenza cronologica mostra l’assoluta strumentalità, con l’oggetto delle contestazioni che cambia quando il primo cade. Ecco, per mero esempio, la disparità di trattamento disomogeneo.
Questo cosa determina, colpire tutti per la responsabilità di pochi: generando confusione addotta tra responsabilità individuali e diritti soggettivi sulla quale molti speculano non riuscendo a capire l’essenza di tutto ciò.
Asimmetria amministrativa: perché le indennità di Sindaco/Assessore arrivano puntuali e i gettoni ai consiglieri no? Se si applicasse un principio di equità (costi della politica), si dovrebbe applicare a tutti. Perché agli assessori non si applica? Anche quando non partecipano alla giunta e non assicurano la presenza fisica neppure nelle stanze del potere, amministrando anche in smart working?
Finalità ritorsiva: si cambia il pretesto spesso, prima i gettoni, poi il carburante, infine i tributi, ci suggerisce l’intento politico più che l’esigenza contabile. Tutto questo, ci sussurra ingenuamente qualche assessore ben informato, succede perché il sindaco invischiato com’è, per le note vicende, deve far apparire lerci tutti gli altri. Cosi spostare l’attenzione, verso altri, è necessario. Questa l’indicazione strategica della Vespa Regina al sindaco sempliciotto. Vorrebbe l’azzeramento o quanto meno la sudditanza di tutto il consiglio comunale. La speranza è che nessuno di questi consiglieri venda la propria dignità per un tozzo di pane. Ad majora.