«Schifani non perdeva un secondo per far uscire sui giornali quelli che lui riteneva chissà quali scandali». Così esordisce in una sua esternazione l’on.le Manlio Messina, già FdI e oggi uomo libero.
«Ricordate la vicenda di Cannes? – continua- Si è chiusa, suo malgrado, con un nulla di fatto, perché di scandalo non c’era proprio nulla. Oggi invece si parla di boss mafiosi che mettono le mani sui fondi del PNRR o che gestiscono lidi a Palermo, e lui? Tace. Come se il problema non fosse suo.
Ma il “metodo Schifani” lo conosciamo bene: far uscire, tramite i suoi sodali, notizie anche false contro gli avversari interni, per poi presentarsi come il paladino della giustizia. Peccato che, quando si tratta di suo figlio — o del Trapani Calcio, a cui ha fatto arrivare 300 mila euro come se nulla fosse — preferisca il silenzio.
Un silenzio che ricorda la peggiore tradizione omertosa siciliana. Dimettersi, no vero?».
A questa risponde l’on. Ismaele La Vardera, l’enfant terrible della politica siciliana: «Sono piacevolmente colpito da questa onestà intellettuale. È importante che un deputato nazionale “di maggioranza” chieda chiarezza su di una vicenda da me sollevata, in cui Schifani ha preferito l’omertà istituzionale.
Io con altrettanta onestà intellettuale la ringrazio per questa presa di posizione».
Ma non finisce qui. «Nonostante -conclude Manlio Messina- siano mesi che non parlo ci sono questi due signori che hanno bisogno di parlare di me. Manie di protagonismo evidentemente. Mi sa che è arrivato il momento che anch’io racconti qualcosa!». Il riferimento è ai due parlamentari di Fratelli d’Italia, Cannata e Sbardella, i quali hanno fatto dichiarazioni alla redazione di Report, venute fuori nelle anticipazioni del programma. Bisognerebbe stare molto attenti agli uomini liberi.
Veniamo alle motivazioni che hanno portato Manlio Messina, ex vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, vicinissimo a Giorgia Meloni dai tempi di Azione Giovani, ora probabilmente non più, a luglio scorso con un colpo di scena ha rassegnato le dimissioni dal gruppo parlamentare. Ha risposto alle domande di Report sulle parole di un deputato, che lo accusa di aver fatto del fuoco amico nei suoi confronti, impedendogli di diventare coordinatore di FdI in Sicilia. Per la prima volta, Messina parla anche del suo rapporto col partito e dei motivi che lo hanno spinto a passare al gruppo misto. Vediamo l’anteprima interessante: