
Erano in tre, il sindaco di Licodia Giovanni Buttò, la consigliera Grazia Ranno (oggi assessore) e il marito, a conversare amabilmente, quanto squallidamente. Quindi uno dei tre ha avuto l’incomprensibile idea di registrare l’incontro per poi di diffonderlo, ma a quale scopo? A noi la chiavetta che conteneva il video, arriva in maniera anonima, ma quando ormai la diffusione è stata capillare.
Parlano di “mercato delle vacche”, di promesse di lavoro per la Ranno (oltre che la nomina di assessore), e lavoro anche a qualcuno che ha “tutta a famigghia o carcere”, in galera, dicono disinvoltamente, “se parte l’asilo nido – afferma Buttò- lo faccio assumere dalla ditta aggiudicataria come operaio. Ma su questo tema, della sistemazione di qualcuno della “famigghia o carcere”, si dilungano molto con estremo interesse, coì come si avverte ascoltando il video. E poi giù insulti nei confronti della vice-sindaco Rizzo, “vipera gialla” la definiscono, ma anche “cogliona” (Ranno) e “scunghiuduta” (Buttò), e ci chiediamo, ma come possono sedere nella stessa giunta? Infatti la dignità non si acquista al mercato.
La Ranno viene premiata perché ha fatto fallire la mozione di sfiducia, dopo due anni di opposizione dura al sindaco. Nel corso della conversazione vengono tirati in ballo due deputati regionali, Luca Sammartino e Dario Daidone che dovranno prendersi in carico l’assunzione (dove non si sa ancora) proprio della Ranno, così si ascolta nel video. Proprio così, siamo in pieno mercato delle vacche. I fatti ascoltati potrebbero anche avere rilievi penali per ciò che dicono disinvoltamente. Ma queste valutazioni li lasciamo agli inquirenti.
Uno squallore che ha sconvolto e disgustato una città e non solo.
Finiamo qui le nostre deduzioni, col nostro solito stile “la verità ad ogni costo”, per lasciarvi all’ascolto e alla visione della video-clip che pubblichiamo qui ⤵️
LA NOTA PICCANTE DELLA VICESINDACO MIRELLA RIZZO (ma dopo qualche mese):
«A questo punto la situazione pone molti interrogativi su come continuare questa esperienza politico- amministrativa e soprattutto se continuarla a queste condizioni. Non posso, non voglio, non debbo distogliere la mia persona dai valori che ispirano e accompagnano il mio agire quotidiano nell’attività pubblica, a fianco delle ragioni e delle speranze dell’amata Licodia. I valori sono stati i presupposti della mio essere donna al servizio delle istituzioni. Adesso provo la giusta indignazione per le miserie, che infastidiscono ma non deprimono, ma ho la forza consapevole del mandato ricevuto, la resilienza sperimentata.
Le difficoltà, contrarietà oggettive e volute, le cattiverie e le menzogne per scoraggiare, interrompere un percorso virtuoso sono state tante! Ma eccomi, con la forza e la determinazione che mi viene dal rispetto che ho verso ogni concittadino, per ogni elettrice ed elettore ai quali devo la fedeltà nel rappresentarli. Il fango, la maldicenza (idiota del resto) non mi appartengono né mi lascerò mai travolgere. Ciò mi consente di avere comportamenti meditati e temprati, il coraggio delle mie azioni sempre… non incline al gossip. Il clamore creato, ricercato, voluto di questi giorni non mi consente di rimanere in silenzio, seppur con il distacco di sempre e che merita questa ennesima “uscita”. La signorile dignità impone di percorrere vie civili, e perché no, anche legali, evitando volgarità e bassezze, perché ne abbiamo viste e udite fin troppe e disgustano!
Esprimo la mia gratitudine per quanti, tanti, mi hanno mostrato solidarietà».
Anche i consiglieri comunali Enrico Caruso, Gabriele Gurgone, Antonino La Delfa, Fabiana Patti, Simona Pinzone e Mariella Spalletta hanno diffuso una propria nota stampa:
«Alla luce dello scandalo emerso in queste ore, i consiglieri comunali di opposizione si dicono indignati ed esterrefatti del modus operandi che emerge e che sicuramente non ci appartiene e mai ci apparterrà. Siamo pronti a mettere in atto tutte le azioni politiche a difesa della dignità di Santa Maria di Licodia calpestata dal primo cittadino, ed a tutela dell’onorabilità delle persone citate che vengono pesantemente offese. Purtroppo chi ne paga le conseguenze è ancora una volta la cittadinanza. A breve sarà indetta una conferenza stampa dove annunceremo le nostre iniziative che già a partire dalla serata di ieri la collettività ci chiede con forza».