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Politica

SONDAGGIO YOP POLL, L’ANALISI DEGLI ESPERTI

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Sondaggio Yop Polls: per i cittadini la responsabilità maggiore dello scioglimento, oltre al sindaco, ricade sul Consiglio comunale
Il verdetto dell’opinione pubblica è arrivato. Il sondaggio Yop Polls lanciato negli ultimi giorni, ha registrato un’elevata partecipazione (6.522 cittadini) e un dato inequivocabile: la maggioranza dei cittadini attribuisce anche al Consiglio comunale la responsabilità principale del percorso che ha portato allo scioglimento del Comune di Paternò per infiltrazioni mafiose. Certamente il sindaco Naso ha senza dubbio e a nostro avviso, le maggiori responsabilità. Se non ci fosse stata l’inchiesta Athena che ha portato lo stesso sindaco, imputato per voto di scambio mafioso, tutto questo, forse, non sarebbe accaduto.
Una lettura politica pesante, che racconta molto del clima che si respira in città dopo il decreto del Consiglio dei Ministri.
Secondo i risultati, diffusi in forma anonima e aggregata, la maggior parte dei partecipanti ha indicato il Consiglio comunale come l’organo politico che ha influito negativamente sulla tenuta istituzionale della città, per la mancata sfiducia, per le presenze strategiche come stampell , insomma il cittadino li vede galleggiare insieme all’amministrazione cacciata, che ha portato allo scioglimento del consiglio.
Il sindaco Nino Naso, quindi, viene percepito sì, come responsabile, come figura determinante, tanto quanto la componente consiliare. La fiducia dei cittadini, almeno sul piano delle percezioni, si concentra dunque sulle dinamiche interne all’aula, ritenuta incapace di garantire controllo, responsabilità e distanza da contesti opachi.
Dalle motivazioni emerse nei commenti al sondaggio, tre temi ricorrono costantemente:
Molti cittadini ritengono che il Consiglio non sia stato capace di esercitare un controllo efficace su atti, scelte e dinamiche amministrative.
Il clima di conflittualità, spesso esibito pubblicamente, avrebbe contribuito, secondo gli intervistati, a indebolire l’azione istituzionale e a generare un contesto di vulnerabilità.
Agli occhi dei cittadini, una parte del Consiglio non avrebbe colto, o non avrebbe voluto cogliere, i segnali, denunciati pubblicamente dalla stampa, non tutta, di deterioramento del contesto amministrativo, lasciando spazio a comportamenti e relazioni che hanno poi attirato l’attenzione degli organi ispettivi.
È importante sottolineare che il sondaggio fotografa la percezione popolare, non un accertamento di responsabilità penali o personali.
Tuttavia, il dato resta politicamente significativo: la città sente di aver pagato il prezzo più alto per un Consiglio giudicato debole, lacerato e non all’altezza della gravità del contesto.
Il giudizio dei cittadini offrirà inevitabilmente una chiave di lettura per le prossime dinamiche politiche. La fase commissariale, già difficile, parte da una città che non cerca solo risposte istituzionali, ma anche una profonda ricostruzione della fiducia tra rappresentanti e rappresentati.
In attesa dei prossimi sviluppi, il sondaggio conferma una verità ormai diffusa: la comunità di Paternò chiede responsabilità vera, trasparenza e una classe dirigente capace di riscrivere la storia recente della città.

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