
L’Assessore Coluccio apre un post pubblico con “RICAPITOLIAMO” e annuncia che “stavolta fa da sola” perché “con le interviste si perdono pezzi”. È un modo elegante per accusare la stampa di tagli e per sottrarsi al confronto: si delegittima chi informa e si pretende di essere l’unica fonte. No: in democrazia il contraddittorio non è un fastidio, è un dovere.
- 1) Consiglio, mozione e “inviti”
Il Consiglio comunale è convocato dal Presidente con un Ordine del Giorno pubblico. Un Assessore non ha bisogno di inviti dei consiglieri: conosce calendario e O.d.G. Se l’Assessore non avesse disertato sistematicamente l’Aula, sarebbe stata presente.
La mozione di censura è stata depositata nella prima seduta utile; la discussione avverrà in una seduta successiva, come da regolamento che evidentemente ignora o fa finta di ignorare. Non esiste alcun obbligo per i consiglieri di “avvisare” l’Assessore: questa narrazione fuorvia i cittadini sulle regole.
- 2) “Faccio da sola” e attacco ai giornalisti
Sostenere che “con le interviste si perdono pezzi” non giustifica l’autoproduzione di verità di comodo. Se si ritiene fraintesa, si inviano note stampa e documenti. Accusare i giornalisti non sostituisce il dovere di rispondere in Aula, con carte alla mano.
3) Meriti, deleghe e scaricabarile
Schema noto: si attribuisce meriti su deleghe non sue e, al momento delle responsabilità, scarica su altri (sindaco/lavori pubblici/dirigente). Si riposta qua un articolo giornalistico che contiene il comunicato integrale
https://www.qtsicilia.info/la-crisi-scuola-tra-spot…/, in cui viene smentita punto per punto a firma mia e della Lauria. In ogni caso ricordo qui brevemente i punti fondamentali
• Fondi PNRR – Polo Infanzia/Asilo: risultano da atti 2023 (es. Delibere n. 108 del 22/06/2023 e n. 113 del 28/06/2023) antecedenti al suo insediamento.
• Mense scolastiche: l’iter 2024 è stato curato dai Lavori Pubblici, non dalla Pubblica Istruzione.
• Plesso Marconi/Don Milani: ieri “i fondi non sono persi”, oggi “non è competenza mia”. La versione cambia, la responsabilità resta.
- 4) Smart working da assessore e profili di compatibilità
Un assessore è una carica politica, non un dipendente in lavoro agile. Il ruolo richiede collegialità, partecipazione alle Giunte, presenza sul territorio. Alla luce di assenze ripetute, attività svolta fuori sede e percezione dell’indennità, chiederemo verifiche a Provveditorato/Ufficio Scolastico e ANAC su compatibilità, decoro e buon andamento (art. 97 Cost.), nel rispetto delle sedi e senza processi mediatici.
- 5) Commissioni, costi e gettoni: come stanno le cose (una volta per tutte)
L’Assessore pubblica numeri grezzi per suscitare indignazione, ma omette il meccanismo legale:
• Il gettone di presenza dei consiglieri è previsto dall’art. 82 TUEL: si percepisce solo se si partecipa alla seduta di Consiglio o Commissione e comunque non oltre un tetto massimo , che evidentemente a sua insaputa si avvicina di molto all’indennità che lei percepisce da casa o da scuola in perfetta assenza dal territorio come da lei ammesso. . Non è stipendio, è lordo e soggetto a ritenute/tetti di legge.
• I costi che cita sono complessivi, riferiti a tutti i 7 componenti della Commissione, non al singolo consigliere.
• Le ore indicate non generano compensi orari: prima delle sedute c’è studio, istruttoria, redazione di proposte.
• L’Amministrazione ha il dovere di attuare mozioni e progetti approvati (spesso all’unanimità). Se non li attua, il fallimento è gestionale, non della Commissione.
• Indennità dell’Assessore: è una indennità fissa di funzione (art. 82 TUEL), non legata alla singola presenza. Dunque, mentre i consiglieri percepiscono solo se lavorano e siedono, l’Assessore percepisce comunque. Presentare il gettone come “spreco” e tacere sulla propria indennità altera la realtà e lede l’onorabilità dei consiglieri.
- 6) Il falso problema del “copia-incolla”
L’Assessore si attarda persino a parlare di “copia-incolla”. Un’accusa che non significa nulla.
In politica ispirarsi a buone pratiche già sperimentate in altri Comuni è un dovere, non un difetto: si chiama amministrare con competenza, valorizzando le esperienze virtuose.
Un refuso non rende un progetto meno meritevole: a contare sono contenuti, obiettivi e attuazione.
Se una proposta approvata non viene realizzata, il problema non è nel testo, ma nella Giunta che non l’attua.
- 7) Attacchi personali e delegittimazione del Consiglio
Definire i consiglieri “manipolabili”, “ai margini” o insinuare condotte scorrette oltrepassa la dialettica politica ed è lesiva del ruolo istituzionale che si ricopre.

Aule inidonee, spreco di denaro pubblico ed esposto
L’Assessore accusa i consiglieri di “sprecare risorse” per le Commissioni, ma i veri soldi sprecati sono i suoi: quelli impegnati per il reperimento di aule verosimilmente inidonee, aggravando i costi dell’Ente e senza rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza, così come appreso dalla stampa
https://www.qtsicilia.info/scuola-i-locali-improvvisati…/.
Per questo sarà presentato un esposto alle autorità competenti per verificare responsabilità, certificazioni e l’eventuale danno erariale di circa 50 mila euro. I cittadini devono sapere se i propri figli sono stati collocati in locali sicuri o no, e se le risorse pubbliche sono state spese nel rispetto della legge.
- 9) La nostra linea politica (chiara e coerente)
I consiglieri Benfatto, Lauria, Terranova, Borzì hanno tenuto una opposizione dura e intransigente: richiesta di dimissioni del sindaco e della giunta, mozione di sfiducia firmata, mie dichiarazioni in aula delle complicità e del collaborazionismo sotteso, che mi ha portato persino ad autosospendermi dal mio partito, mozione di censura depositata, interrogazioni protocollate, richiesta di Consiglio straordinario, e non voto degli atti quando necessario per non sostenere questa amministrazione disastrosa e, quando necessario, non partecipazione per non legittimare scelte sbagliate (bilancio e atti consequenziali).
Il problema non sono i giornalisti, non sono i consiglieri, non sono i cittadini. Il problema è che dopo un anno di “ricapitolazioni” restano aule inadeguate, soldi pubblici sprecati dall’Assessore, famiglie e dirigenti lasciati soli.