
Prima di andare incontro a morte che oggi appare certa, il consiglio comunale viene chiamato forse per un’ ultimo disperato atto di approvazione del bilancio consolidato come se nulla fosse successo o stia succedendo. La relazione del Prefetto che propone lo scioglimento del Comune di Paternò per infiltrazioni mafiose, è giunta al ministero ed istruita dal Dipartimento Affari Interni, così come ci dice una autorevole voce del ministero, per la presentazione in CdM da parte del Ministro. Ricordiamo che finora storicamente ogni relazione presentata al Governo ha avuto come soluzione lo scioglimento.
Un clima surreale al quale si assiste in questo metaverso paternese, dove le uniche voci fuori dal coro ancora una volta sono la Lauria che ricorda all’aula il momento storico la delicatezza e le responsabilità di chi fa finta di non capire, e la Benfatto che nella dichiarazione per l’ennesimo insensato rinvio esprime con chiarezza il non senso di questa pantomima ricordando i passaggi cruciali che la portano ad uscire dall’aula utilizzando una metafora esplicativa citando proprio Aldo Governa che ha denunciato in aula presunte falsità dei dati contabili proprio nel bilancio dell’AMA SpA che si dovrebbe approvare: «Molte delle criticità, afferma la Benfatto, delle anomalie e dei rischi relativi alla votazione li abbiamo appresi proprio in quest’Aula dalle parole del consigliere Governa, che non ha esitato a metterli in evidenza nella seduta di approvazione del bilancio previsionale, parlando in una lunga lettera depositata agli atti per una perdita cha da 17 mila passa a 263 mila euro, chiedendo anche che fine avevano fatto i finanziamenti milionari dei fondi (REACT-EU) ricevuti dall’ AMA per la ricerca delle perdite della rete idrica. Ma poi, al momento decisivo, quelle stesse parole si sono trasformate in un voto favorevole. È così che la politica si piega e che la città si ritrova oggi sul crinale dello scioglimento per i compromessi di chi ha preferito inginocchiarsi pur sapendo di arrecare un danno. Alla luce di questo oggi ritengo che sia stato meglio subire una menzogna ed essere stata accusata ingiustamente di incapacità da lei consigliere Governa piuttosto che dover ingoiare la verità di essere stati capaci soltanto di piegarsi. Questa è la differenza, io non raccolgo saponette [Che noi redazione traduciamo in: non mi metto a 90° – ndr]. Preferisco lasciare l’Aula a testa alta e non essere complice di chi rimane a votare o tenere il numero, fino all’ultimo giorno che resta loro».
In soldoni, Governa dovrà spiegare ai cittadini perché, dopo aver gridato allo scandalo, ha trovato più comodo abbassare la testa. E non solo la testa, diremmo noi.
Ecco, sotto, il video integrale della seduta, dove intervengono, rispettivamente, al minuto 26,01 la consigliera Rosanna Lauria, sul momento che sta vivendo il comune in odor di scioglimento e l’assurdità di continuare come se nulla fosse e al minuto 44,15 la consigliera Benfatto, che affonda il colpo rivoltando come un boomerang la votazione dello strumento finanziario, definendolo come atto di compromesso complice, approvando così le azioni dissennate dell’amministrazione, in uno sforzo folle di salvare, forse quello che non è più salvabile.
Ed ecco il documento depositato agli atti, sollevando il sospetto di presunta falsità, il consigliere Governa falsità dei dati riportati.
