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C’era una volta… “Francesca Circe”, la maga manipolatrice

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C’era una volta… era il titolo che volevamo dare a questo pezzo. Poi, abbiamo scelto di completarlo con uno più esplicito.

Abbiamo preferito un tono tra favola e saggio, evocando la voce di un narratore fuori campo che racconta i miti paesani ai cittadini di un determinato territorio. Per fare emerge una narrazione satirica “come un romanzo, semplice, come una favola, ma autorevole nei contenuti, in riferimento a ciò che accade o accadrebbe, appena ci si sveglia dai sogni. Nel complesso, da “argonauti tosti” come noi, troverà, il lettore attento, uno spunto manifesto, narrativamente ricco, sul quale deve riflettere.

È una narrazione su temi, non solo particolari, ma anche universali, come il conflitto tra culture diverse e diversi modi di interpretare la politica e la vita sociale, che rimarcano l’immutabilità dei tratti umani, anche se artatamente mistificati, fondati nel tempo. Miti da interpretare come specchi di identità, paura, diversità e desiderio.

Anche se non riferite specificamente, appare chiaro che le allegorie riportate individuano, in maniera inequivoca, personaggi, storie e fatti.

“Francesca Circe” è una maga potente e famosa in una nota cittadina alle falde dell’Etna. Una maga manipolatrice che attira a se uomini, ma non solo, con la propria musica, sui social, nelle piazze, incarnando il potere della magia della seduzione e infine, della trasformazione. Compagni di viaggio che poi trasforma  in porci, come Omero ci racconta nell’Odissea, utilizzando termini magici e voce suadente. Fintanto che … 

“Francesca Circe”, quindi, rappresenta sia una minaccia globale, anche tra i nasisti, nel suo viaggio politico che prima indirizzava esternamente, poi, assumendo responsabilità dirette nel governo della città, sfruttando malevolmente il potere della seduzione e della trasformazione.

Adesso qualcuno le ha scoperto le carte, progettando un attacco frontale, affinché emergano sia gli aspetti meramente psicologici del personaggio, sia quelli fattuali, rispetto alla propria azione amministrativa intrisa da troppi insuccessi e lati oscuri ancora non svelati. Bisogna squarciare il velo. Basta ipocrisie. Basta atteggiamenti melliflui falsi. Bisogna restituire la verità, censurando fortemente tali fenomeni. To be continued.

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