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IL TORMENTONE SALINELLE

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È veramente preoccupante che un’azione così distruttiva sia stata compiuta senza il dovuto rispetto per la morfologia del geosito, senza nessuna autorizzazione, da un ente a nostro avviso incompetente per materia, così com’è previsto dalla normativa corrente, che vieta ogni intervento che possa modificarne la struttura. Le salinelle di Paternò non sono solo un elemento paesaggistico, ma rappresentano anche un importante patrimonio naturale e culturale, essendo legate alla storia vulcanica della regione. L’utilizzo di ruspe in un contesto così delicato è un chiaro segno di scarsa considerazione per l’ambiente e il patrimonio archeologico, fino a considerare tali azioni come un possibile reato di disastro ambientale.

Le modifiche apportate alla struttura vulcanica non solo alterano l’ecosistema locale, ma potrebbero anche avere conseguenze a lungo termine sulla stabilità del terreno e sull’integrità delle risorse naturali circostanti. Inoltre, intervenire in un sito archeologico con tale leggerezza non solo va contro i principi della conservazione, ma rappresenta anche una violazione del dovere di proteggere la nostra storia e le vestigia del passato.

È fondamentale che ci sia una maggiore vigilanza da parte delle autorità competenti, Assessorato Regionale Territorio-Ambiente, che a seguito delle inchieste giornalistiche ha inoltrato una lettera al Comune di Paternò per avere lumi di quanto sta accadendo. I fatti disastrosi però sono talmente evidenti che ci sarà molto poco da giustificare. Contravvenire all’art. 4 della legge regionale n.25/2012, potrebbe raffigurasi come reato ambientale. All’assessorato regionale competente ci confermano che non esiste depositata alcuna documentazione in merito. Avete capito bene. Anche il nucleo Carabinieri per la tutela ambientale è intervenuta.

Ma anche la comunità dovrebbe garantire che tali incidenti non si compiano. La conservazione della morfologia naturale e dei siti archeologici deve essere una priorità, e la sua salvaguardia deve essere portata avanti con serietà e responsabilità. La società civile dovrebbe anche essere incentivata a mobilitarsi per denunciare simili atti e per chiedere la riqualificazione e restaurazione delle aree colpite.
È assolutamente fondamentale che venga sviluppato un progetto complessivo e moderno per la zona delle Salinelle e della Collina San Marco di Paternò, soprattutto in considerazione delle problematiche già evidenziate riguardo alla violazione della morfologia del geosito e all’interferenza con il patrimonio archeologico. Un piano complessivo di questo tipo non dovrebbe essere solo una risposta agli attuali danni, ma piuttosto un’opportunità per esaltare le caratteristiche uniche del territorio e per promuovere una fruibilità sostenibile e consapevole.

La creazione di percorsi turistici che guidino i visitatori alla scoperta delle salinelle, dei fenomeni vulcanici e delle evidenze archeologiche, contribuirebbe a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di queste risorse. È necessario, quindi, implementare anche iniziative di educazione ambientale, coinvolgendo le scuole locali e organizzazioni culturali, per instillare una maggiore consapevolezza e rispetto per il patrimonio naturale e culturale.

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