
Alla fine ne resterà uno solo, o due. Il popolo s’indigna, la politica sobbalza, l’amministrazione traballa. Lo scontro sulla scuola ci sembra doveroso, perché quando si parla dei bambini e della loro sicurezza, della loro educazione, della loro formazione, non ci possono essere tentennamenti, non può un assessore “decorativo” amministrare e gestire da fuori sede con supponenza assoluta. Una che parla dei voti degli altri dimenticando che loro sono i rappresentanti del popolo che li ha eletti, al contrario dell’assessore Coluccio che è stata catapultata nel governo della città per un motivo che, quasi, nessuno capisce e con i risultati che adesso emergono.
Riceviamo e pubblichiamo la nota delle consigliere (elette dal popolo) Mariabarbara Benfatto e Rosanna Lauria a precisazione degli spot pubblicitari dell’assessore Coluccio:
«Ad ogni uscita pubblica, l’Assessore Coluccio conferma, e anzi aggrava, la misura della propria inadeguatezza.
Non è solo questione di errori: è questione di metodo. Mescolare i ruoli – dei consiglieri e della Giunta – e scaricare le responsabilità sugli altri: tutto questo non è amministrare, è ingannare la città. Questo è il vero danno: non l’incertezza dei cittadini, che lei sottovaluta persino nella loro capacità di votare e con cui litiga sui social rispondendo uno a uno come se fosse al bar, dicendo che lei è “dirigente” mentre gli altri non sono nessuno.
La frase che la condanna la dice lei stessa: «la questione era nota dal giugno 2024». Quali sarebbero i dati alla mano che rivendica? Vediamoli. Rivendica di aver consegnato sei aule a San Giovanni Bosco a settembre 2024: sei aule e poi più nulla, come se il problema fosse finito lì. In realtà era solo rinviato, e oggi siamo al caos. Non è forse questa la prova della mancata programmazione?
E veniamo agli altri “dati alla mano”. Quando si tratta di meriti, Coluccio è sempre in prima fila: mense e polo per l’infanzia sbandierati come suoi “successi personali”.
I fondi del PNRR? Non sono suoi.
Marco Polo 1: Delibere n. 108 (22/06/2023) e 113 (28/06/2023). L’assessore Coluccio non era in Giunta.
Marco Polo 2: Fondi ministeriali del 30/04/2024, graduatoria pubblicata il 15/05/2024. Coluccio si è insediata l’8 maggio 2024.
Nessun merito, nessun intervento. Solo appropriazione indebita di risultati altrui.
Le mense? Anche qui: zero meriti.
L’iter è stato portato avanti dal settore Lavori Pubblici, non dalla Pubblica Istruzione. E quando si parla della mancata consegna del plesso Marconi, Coluccio si difende dicendo che “i Lavori Pubblici non li segue lei”. Ma allora: i meriti sono suoi, le colpe del sindaco? Una barzelletta politica.
E la festa della legalità? Ricordiamole che è una festa nazionale che anche gli assessori precedenti hanno fatto. Nella fattispecie, il merito quale sarebbe?
Il trattamento vergognoso riservato alla dirigente: prima l’ha attaccata, poi smentita, poi usata come paravento.
Altri “dati alla mano”?
Bene, vediamoli:
Sei aule nel 2024 e poi più nulla.
Fondi intercettati nel 2023 da altri settori.
Progetti mai portati a termine.
Nessun risultato proprio, solo propaganda.
Eppure se ha tanto tempo per i social, perché non viene in Aula? Perché non riceve i cittadini? Perché non ha nemmeno un ufficio o un numero ufficiale?
Un assessore non commenta, governa.
Usa gli insulti come ultimo rifugio.
“Frustrate”, “ai margini”: questi gli attributi riservati a chi fa opposizione. Ma la vera frustrazione è la sua: quella di chi vede il consenso crollare e risponde con attacchi personali, invece di ammettere gli errori.
Noi produciamo atti, documenti e accessi agli atti(come quello fatto oggi per documentare le sue falsità), lei produce interviste.Noi abbiamo presentato una mozione di censura, un’interrogazione e una richiesta di consiglio straordinario. Lei ha fatto solo interviste con foglietto alla mano. I cittadini possono rivedere lo streaming e giudicare chi c’era e chi no.
Chiariamo una volta per tutte che abbiamo convocato otto sedute per verificare le aule disponibili. Ma se l’Amministrazione non attua, è un problema esecutivo, non nostro. I progetti, così come le molte mozioni votate in Consiglio comunale e portate avanti dalla Commissione, li fa fallire lei insieme con l’amministrazione. La verità è che l’unica a non fare il proprio lavoro è proprio l’assessore Coluccio.
La città non ha bisogno di un assessore che vive sui social e si attribuisce meriti altrui.
La misura è stracolma».
ROSANNA LAURIA
MARIABARBARA BENFATTO
Qui di seguito il servizio di Mary Sottile per Ciak Telesud sul tema: