
Da tempo facciamo una valutazione critica di Paternò, denunciando problemi come violenza, criminalità, rifiuti, sporcizia diffusa, noncuranza, arroganza nell’esercizio del potere e una presunta mala gestione (o comportamenti illeciti) da parte della leadership cittadina. In effetti, descrivere la città come “civilizzata” potrebbe apparire come un’esagerazione rispetto alla realtà che presenta aspetti di degrado che difficilmente possono essere ignorati.
Spesso termini come “civilizzato” vengono usati in maniera idealistica o propagandistica, caratterizzando una città secondo canoni moderni di ordine e benessere. Tuttavia, la città ha al suo interno problemi sociali, economici o politici.
La percezione del degrado o della qualità della vita può dipendere fortemente dalle esperienze del passato, dal contesto mediatico e dai confronti con altre realtà simili e vicine. Quello che per alcuni rappresenta un degrado inesorabile, per altri sarebbe una fase temporanea o un problema in contesto più ampio.
L’accusa verso le istituzioni locali (come il sindaco sotto accusa giudiziaria) può influenzare la percezione della città? Se vi sono denunce pubbliche di notizie di presunti reati o mala gestione, queste incidono notevolmente sull’immagine pubblica, contribuendo a un senso di disillusione.
Pur riconoscendo le criticità, è importante anche considerare che problemi simili compaiono in molte realtà in cui operano le istituzioni. La chiave sta spesso nel riconoscere tali problemi e lavorare su piani di intervento per migliorare la situazione.
Le informazioni da fonti istituzionali, sottolineate come propaganda di regime, che contrastano con quelle giornalistiche e dalle stesse opinioni e testimonianze degli abitanti di Paternò, aiuta alla formazione di un quadro più completo e a distinguere tra percezioni soggettive ed elementi verificabili.
Da sottolineare, infine, la frustrazione dei cittadini illuminati nei confronti di una realtà che non rispecchia gli standard di “civilizzazione” e ordine, che ci si aspetterebbe, evidenziano l’importanza di una riflessione critica sullo stato della gestione pubblica e sulla realtà quotidiana della città. Ma che quasi nessuno fa, preferendo galleggiare nella melma.