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PATERNÒ: 20 NOVEMBRE FESTA DELLA LIBERAZIONE

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Era stato preventivato, malgrado gli increduli, e arriva l’inevitabile lo scioglimento per mafia del comune di Paternò. A caldo registriamo la scomposta reazione del sindaco sciolto ⇓:

Mai come in questo caso il silenzio è d’oro, il resto è solo vergogna. Non si rende conto, l’ex sindaco, che la colpa di tutto ciò che è accaduto è principalmente sua. Ma quali poteri forti e sciacalli, faccia un esame di coscienza onesto per come e dove ha portato questa città. E per lui non finisce qui. Ricordiamo che il 31 marzo inizia il suo processo penale per voto di scambio, assieme all’ex assessore Comis, dove peserà la recente sentenza del Tribunale della Repubblica, nei confronti dei boss Morabito e Benvenga, che tra le altre condanne, sono  state a loro comminate anche quelle per voto di scambio politico-mafioso. Così ha sentenziato. Ma con chi l’avrebbe fatto “lo scambio” se non con lui, il Naso, così come emerge dalle carte della Procura, che sono state integrate, successivamente, dalle dichiarazioni di un pentito, ammesso al programma di protezione, quindi ritenuto credibile.

Adesso, chi ha occupato ruoli istituzionali, ad ogni titolo, riceverà indubbiamente il marchio dell’infamia, se non travolta da altre inchieste trasmesse all Procura competente dagli ispettori prefettizi. Quindi non solo il sindaco sarà marcato, ma anche la giunta, gli assessori che gli sono stati “complici” nel fallimento amministrativo. Piuttosto che, tutti quei consiglieri comunali che sono stati “stampelle” di Naso in questa dissennata stagione.

Moralmente responsabile, anche chi non ha voluto firmare la mozione di sfiducia per mandare tutti a casa e per salvare il salvabile. Decisione da cialtroni, questa, che è stata dettata dal rendimento, miserabile, delle posizioni e dei vantaggi che il ruolo consentiva loro. Non si erano resi conto del terremoto stava per arrivare e che continuavano a partecipare a consigli e commissioni. Gente assolutamente miope, che a casa è andata lo stesso, ma con infamia.

In attesa della lettura del decreto, rilieviamo le prime reazioni del più importante partito di opposizione, FdI: “assicurano fin da subito la massima collaborazione con le istituzioni competenti per accompagnare questo difficile percorso e per garantire che Paternò possa rialzarsi, più forte e più unita di prima” e ancora, “da forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni […] speriamo vivamente che si possa lavorare sin da subito al superamento di una delle pagine più buie della nostra storia recente. Ci auguriamo che ci possano essere le migliori energie per far rialzare la testa con orgoglio ad una comunità onesta ed operosa come quella di Paternò, che non merita di essere macchiata da questa onta”.

Purtroppo la colpa dell’onta ha dei responsabili certi, ma altri nascosti, che individueremo successivamente con nomi e cognomi. Leggeremo nelle carte di sono, ai quali sarà comminata ulteriormente l’incandidabilità ad ogni carica elettiva. Questa è un’occasione unica per fare una profonda pulizia e non incorrere negli stessi errori, con gli stessi attori, ad ogni titolo, per la responsabilità dello scioglimento, ma ripartire da zero, senza nessuna opzione per qualcuno. Nessuno metta il cappello.

Ecco perché a nostro avviso questo azzeramento può essere un’opportunità, in quanto Paternò aveva, malauguratamente, intrapreso, negli ultimi anni, una lunga decadenza intrisa da intrighi, malaffare e infiltrazioni mafiose.

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