
Speriamo di essere quanto più sintetici possibile.
Questi del PD di Paternò sembrano quasi indignati per i finanziamenti che arrivano in città, saranno forse contro la comunità cui appartengono. Ciò si rileva dall’incipit “oggetto di attenzione in questi giorni”, come se queste somme destinate agli enti in elenco, fosse un delitto che siano arrivate.
Chiariamo meglio, come se Gaetano Galvagno, forse, interessato alla sua città, come dovrebbe esserlo ogni deputato (deputato significa: persona delegata da una comunità allo svolgimento di un mandato quello di rappresentanza di un territorio) abbia fatto inserire (inopportunamente per loro?) tali somme per Paternò destinate ad enti pubblici.
Detto ciò non si comprende, o non vorremmo comprendere la pubblicazione di tale elenco. Però in caso opposto, se nessun finanziamento fosse arrivato, l’accusa sarebbe stata che tale deputato se ne stava infischiando della propria città.
Ma la cosa sorprendente è che l’indignazione arrivi per questo e non per esempio per un finanziamento, promesso telefonicamente, mai arrivato, per la stazione S. Marco, immobile non di proprietà del comune di Paternò, sul quale finanziamento farlocco sono stati dati incarichi onerosi in due tempi diversi.
La progettazione, prima, per circa 80.000 euro pagati dalle casse comunale e liquidate come debito fuori bilancio (il finanziamento era solo un onanismo) e successivamente, il secondo, per revisione prezzi per circa 40.000 euro (senza ancora nessun finanziamento) e che sicuramente saranno pagati come il primo. Ripetiamo incarichi conferiti (alla CUMACCA?) su ipotesi di finanziamento che non c’è stato e non ci sarà.
Il dilemma è se sia nato prima l’uovo o la gallina? “E io pago” direbbe Totò.
Concludiamo dicendo che i finanziamenti come elencato per circa un milione di euro e sicuramente regolari (non come per la Stazione S. Marco), risultano assolutamente in linea rispetto alla media destinata in altri comuni di simili proporzioni, come si evince benissimo dal bilancio regionale.