Connect with us

In primo piano

PATERNÒ, VA IN SCENA IL FUNERALE DELLA POLITICA

Pubblicato

il


Non entrano in quell’aula consiliare perché non accettano di essere delle comparse di un copione già scritto, nella serata dove il consiglio era chiamato ad approvare il bilancio, l’atto più significativo e importante per l’ente comunale.
Scelgono di non partecipare, per non prestarsi ad una messa in scena che non gli appartiene.  La fiducia dei cittadini non si baratta con una presenza. Si difende, anche con l’assenza. A maggior ragione quando gli atti arrivano qualche giorno prima, per evitare emendamenti.
Non si vuole, così, legittimare con la presenza una maggioranza che impone e un’aula che subisce. C’è stato chi ha parlato, criticato,  ma poi votato sì.

“Non faccio presenza, faccio politica. Chi pensa che stare seduti in aula significhi automaticamente fare il proprio dovere, ha un’idea povera della politica”, dichiara qualcuno a margine della seduta. E la politica ieri sera era altrove.
Non basta dire che qualcosa non va, come ha affermato qualcuno, dell’opposizione, nel proprio intervento, se poi approva supinamente ciò che porta l’amministrazione, quando si ha la convinzione che sia sbagliato. Questo non è equilibrio, è complicità, con la presenza acritica solo per mantenere il numero a favore di un’amministrazione che non ne ha più in consiglio.
Molti non hanno detto nemmeno una parola, limitandosi a essere presenti e a votare. Chi ha parlato e votato ha mostrato incoerenza. Chi ha taciuto e votato ha mostrato sudditanza.

Chi non c’era per scelta è stata l’unica voce libera rimasta fuori da un’aula diventata muta. E a chi dirà che “se il bilancio non passa si scioglie il consiglio”, rispondiamo che è vero. Ma non è questo lo scandalo. Lo scandalo è che oggi questo consiglio resta in piedi solo per garantire il trono al sindaco e uno sgabello a quei consiglieri che preferiscono galleggiare.

Una seduta muta, inutile. Un consiglio che non decide nulla… è già sciolto nei fatti. C’è chi sceglie di non partecipare per non restare a fare tappezzeria, mentre si governa senza confronto, ecco perché alcuni hanno scelto di non partecipare, perché questa non è democrazia, è un regime.

Sondaggi