
La situazione delle Salinelle, della quale ci stiamo occupando, pone alcune domande, naturalmente retoriche tanto le risposte sono ovvie.
Il primo punto sarebbe quello in cui un ente pubblico autorizza lavori in un geosito senza avere le competenze giuridico-amministrative necessarie e le esercita in violazione delle normative vigenti. È questo il caso specifico?
Il “geosito” è tutelato dalle normative ambientali e da leggi specifiche che mirano a preservare il patrimonio naturale e culturale. La legge regionale siciliana n. 25 del 2012, e altre normative pertinenti, stabiliscono chiaramente i criteri e le procedure per qualsiasi intervento su tali siti e ciò che è assolutamente vietato fare. L’autorizzazione di lavori non conformi da parte di un ente pubblico, quindi, rappresenterebbe una violazione grave delle disposizioni di legge, peggio ancora se l’Ente non è competente ad autorizzare.
Nel caso in cui un ente pubblico agisca al di fuori delle proprie competenze, possono emergere diverse responsabilità. Prima di tutto, il personale responsabile dell’autorizzazione potrebbe essere soggetto a sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche a responsabilità penale, a seconda della gravità della violazione.
Inoltre, l’ente potrebbe essere esposto a azioni legali da parte di associazioni ambientaliste, cittadini o altri enti interessati per la tutela del geosito, che potrebbero chiedere l’annullamento di qualsiasi autorizzazione concessa se questa sia in violazione di legge.
Infine, è fondamentale segnalare che esistono procedure di controllo che possono entrare in gioco per affrontare decisioni improprie da parte di enti pubblici. Le autorità competenti, come la Regione o i Ministeri responsabili, possono intervenire per ripristinare la legalità e garantire che le norme siano rispettate.
Come bisogna anche chiedersi, la manomissione da parte di un ente pubblico delle normative relative alla tutela di un geosito può comportare serie conseguenze legali e amministrative, rendendo necessario un esame approfondito delle autorizzazioni e delle responsabilità? È essenziale che i cittadini e gli attori interessati monitorino e sollevino questioni riguardo a tali pratiche possibilmente illegittime.
E se è questa la situazione in cui un ente pubblico ha autorizzato lavori su un geosito senza avere le competenze necessarie o in violazione delle normative di tutela, vi sono diverse azioni che i cittadini, le associazioni ambientaliste e altri interessati possono intraprendere? Certamente si. È importante segnalare la violazione alle autorità competenti, come l’assessorato regionale all’Ambiente, il Corpo Forestale, o altri enti preposti, attraverso una denuncia scritta, documentando la violazione con fotografie, documenti ufficiali e qualsiasi altra prova utile.
Se poi si avverte motivo di sospettare che le autorizzazioni siano state rilasciate in modo irregolare, si richiedere l’accesso agli atti relativi al progetto e alle autorizzazioni. Ciò ti darà maggiore chiarezza sulle procedure seguite dall’ente pubblico e sull’iter autorizzativo. Se la situazione non si risolve attraverso le autorità competenti, si potrebbe valutare l’idea di intraprendere un’azione legale.

Responsabilità del Progettista, del Direttore dei Lavori e del RUP:
- Il progettista ha la responsabilità di garantire che il progetto rispetti tutte le normative vigenti, soprattutto quelle relative alla tutela dei geositi. Se ignora o elude queste normative, può essere ritenuto responsabile per violazione della legge e, in alcuni casi, può incorrere in sanzioni penali e civili. La sua responsabilità professionale include l’obbligo di operare secondo i principi di buona pratica ingegneristica e di rispetto dell’ambiente.
- Il direttore dei lavori, invece, è responsabile dell’applicazione delle specifiche tecniche e normative durante l’esecuzione dei lavori. Qualora il direttore non verifichi il rispetto delle autorizzazioni e delle normative ambientali, egli può essere considerato corresponsabile di eventuali danni ambientali e delle violazioni commesse. Anche lui può affrontare sanzioni penali se si dimostra che ha agito con negligenza o anche intenzionalmente.
- Il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è una figura centrale nella gestione, progettazione e realizzazione di opere pubbliche. Sulla base di quanto hai descritto, le responsabilità del RUP in una situazione in cui siano stati autorizzati lavori in un geosito, contravvenendo alle normative di tutela, possono essere molto significative e articolate. Il RUP ha il compito di garantire che il progetto e le attività correlate siano conformi alle normative vigenti. Questo include specifiche leggi regionali, nazionali e normative europee riguardanti la tutela ambientale e dei geositi. Qualora il RUP non svolga questa verifica, potrebbe essere ritenuto responsabile di omissione o negligenza. In sintesi, il ruolo del RUP è cruciale nel garantire che tutte le attività legate a opere pubbliche avvengano nel rispetto della legge, specialmente quando si tratta di aree di particolare sensibilità come un geosito. Di fronte a presunti abusi o violazioni, le sue responsabilità diventano un punto focale per l’analisi delle dinamiche legali e amministrative coinvolte nel procedimento. È responsabile del coordinamento delle varie fasi del procedimento. Qualora non ottimizzi tale coordinamento per includere adeguate interazioni con gli enti e le autorità competenti in materia di tutela ambientale, il RUP potrebbe incorrere in responsabilità per cattiva gestione. Se si concede un’autorizzazione non conforme, l’ente e il RUP possono essere considerati responsabili per eventuali danni derivati dall’intervento. Inoltre il RUP deve garantire che i professionisti coinvolti nel progetto abbiano le competenze necessarie per operare in conformità con le leggi rilevanti. Un’eventuale scelta di professionisti non idonei potrebbe costituire una violazione delle sue responsabilità.
È fondamentale che i cittadini, le associazioni e la stampa, si facciano portatori di una vigilanza attiva, allegando evidenze a eventuali comportamenti non idonei e sollevando le questioni presso le autorità competenti.
